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Al via la 12^ edizione dell’Open Water Challenge

Il 25 Settembre la suggestiva Sinis Sup Marathon

Sabato 24 al via la 12^ edizione dell’Open Water Challenge che per l’edizione 2022 si snoda in due fine settimana speciali: quello del 24-25 settembre con le prove e la Sinis Sup Marathon a cui parteciperà anche Cecilia Pampinella, neo campionessa d’Europa di Sup, mentre nel fine settimana del 1-2 ottobre l’organizzazione di Eolo Beach Sports porta in Sardegna il Gran Prix – Campionato Italiano di Wing Foil. 

Le acque del Golfo di Oristano ospitano ancora le grandi competizioni sportive. 

Scopri il programma della manifestazione: http://www.openwaterchallenge.it/owc2022/programmi-owc-fall-2022/ 

Sport, divertimento, musica e dj set in spiaggia: a Torre Grande si saluta l’estate con una festa lunga due week end. 

Sabato 24 settembre sarà la giornata dedicata alle attività amatoriali di Sup, Wingfoil, Windsurf, Hobie Cat e agli altri water board sports. Domenica 25 si entra nel vivo con la Long Distance di stand up paddle, l’ambitissima Sinis Sup Marathon che vedrà gli atleti e gli amanti della disciplina pagaiare nelle acque del Golfo di Oristano e nelle acque antistanti il suggestivo sito archeologico di Tharros, città fenicio-punica. 

La Sinis Sup Marathon è aperta a tutti: chi vorrà partecipare, dovrà iscriversi presso l’Eolo Beach Sports o sul sito http://www.openwaterchallenge.it/owc2022/iscrizione/ 

Si potrà prendere parte alla regata con tavole di ogni lunghezza che potranno essere utilizzate su due tracciati differenti: il primo, con distanza approssimativa 16 km (8,64 n.mi), con partenza dallo spiaggione da San Giovanni di Sinis, circumnavigando Capo San Marco, costeggiando il sito archeologico di Tharros, via via in un downwind a favore di corrente fino all’Eolo Beach Sports di Torre Grande;

Il secondo percorso, quello che si adatta agli amatori, avrà una distanza approssimativa 8 km, (4,31 n.mi): si partirà dalle acque antistanti l’antica città fenicio punica di Tharros, oggi sito archeologico fino a raggiungere la spiaggia di Torregrande. 

Entrambi i tracciati potranno subire variazioni in base alle condizioni meteo marine. Il percorso sarà configurato in base alle correnti e alle condizioni di sicurezza, delimitato da boe sia alla partenza che all’arrivo. 

Quella del 24 settembre sarà una giornata dedicata al Test-day con prove libere, avvicinamento alla specialità con scuola di wing-Sailing, attività d’intrattenimento e, in rapporto alle condizioni meteo, altre gare di Slalom e/o Long Distance alla portata di ogni livello tecnico, garantendo uno show altamente spettacolare. 

Spazio anche ai Match-Race di Windsurfing Vintage e Hobie Cat, nonché alla neonata disciplina velica del WingFoil con le attività amatoriali, dando vita ad un vero e proprio raduno di appassionati e neofiti con sport, intrattenimento e tanto divertimento. 

Sabato 1 e domenica 2 ottobre, l’Open Water Challenge e l’Eolo Beach Sports ospitano per la prima volta il Gran Prix – Campionato Italiano di Wing Foil CKWI 2022, questo fine settimana garantirà uno spettacolo nazionale con regate di alto livello. 

Foto Luca Piana e Gloria Musa

Gli agonisti si daranno battaglia nel Golfo di Oristano, sul classico percorso upwind/downwind o su circuiti racing, a discrezione del Comitato di Regata e in base alle condizioni meteo. Tutti raggiungeranno Torre Grande per contendersi i preziosi punti utili per scalare la classifica nazionale. 

Il titolo di Grand Prix accredita l’evento organizzato dall’Eolo Beach Sports tra i più rilevanti del programma annuale, conferendo prestigio e assicurando ai vincitori un montepremi oltre ai punteggi per la classifica assoluta. 

Tutte le informazioni sono reperibili sul sito www.openwaterchallenge.it e sulle pagine social Facebook e Instagram @ OWC Oristano.

Eddy Piana, organizzatore OWC. “A Torre Grande, con la Sinis Sup Marathon e il Campionato Italiano di Wing Foil chiudiamo un’altra grande stagione sportiva sotto il segno dell’Open Water Challenge, un contenitore di eventi che a maggio ha ospitato la Formula Kite Youth World Championship e che potrà riservarci grandi sorprese nella primavera del  2023. Ringraziamo gli enti istituzionali e gli sponsor che credono nel nostro lavoro.”

Sebastiano Cau, presidente Eolo Beach Sports. “Vivace e dinamica, la realtà di Eolo Beach Sports offre il grande spettacolo in diversi periodi dell’anno. Grazie ai tesserati e a quanti mettono in campo le proprie competenze per far sì che gli eventi siano sempre tra i più apprezzati dal mondo delle diverse discipline che abbracciamo: dal Kiteboarding al WingFoil, dal Windsurf al Sup fino ad arrivare al Beach Tennis. Siamo fieri e orgogliosi di ospitare i grandi mondiali e i campionati nazionali delle attività acquatiche e sulla spiaggia. Aggiungo con orgoglio che la settimana prossima la squadra di Eolo di Sup (FISW) sarà impegnata nel Trofeo Coni che si svolgerà in Toscana, team guidato dal nostro istruttore federale Giuseppe Carboni”. 

Sergio Cantagalli, direttore sportivo OWC. “Auspichiamo che le previsioni meteo siano dalla nostra parte. Abbiamo già numerose iscrizioni per la Sinis Sup Marathon, ampiamente richiesta dagli amanti, sia pro che amatori dello stand up paddle. E poi attendiamo l’arrivo dei campioni del Wing Foil che raggiungeranno la Sardegna da tutta Italia la settimana prossima per garantire un grande spettacolo.”

Foto Luca Piana e Gloria Musa

Al via la 12^ edizione dell’Open Water Challenge

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Swim For Dolphins, la grande impresa a nuoto per i cetacei del Mediterraneo

Impresa mai tentata prima: 3 nuotatori Master FIN circumnavigheranno l’isola di Caprera – La Maddalena (SS) totalizzando 23 km per circa 8 ore di nuoto, il primo giorno utile dal 6-10 settembre
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⇒ I fondi raccolti saranno devoluti all’ass.ne SEA ME Sardinia Onlus per l’acquisto di un’imbarcazione per svolgere attività di ricerca, divulgazione e sensibilizzazione sui cetacei del Mar Mediterraneo.
⇒ L’evento conclusivo per incontrare le istituzioni, i partner e la cittadinanza si terrà il 10 settembre da Zi Antò, Punta Tegge – La Maddalena.

La Maddalena – Swim for Dolphins è una nuotata di beneficenza a favore dei cetacei del Mediterraneo. L’idea nasce dal desiderio di tre amici veneti, nuotatori Master FIN – Franscesco Baldan, Riccardo Tigli e Marco Schilirò – di aiutare l’associazione SEA ME Sardinia Onlus (SEA ME) – che si occupa dello studio, conservazione e divulgazione sulle balene e delfini del Mar Mediterraneo – ad acquisire una imbarcazione per poter svolgere attività di ricerca ed educazione ambientale sui cetacei. I nuotatori si sfideranno in un’impresa mai tentata prima: circumnavigare a nuoto l’isola di Caprera, La Maddalena (SS) – totalizzando approx. 23 km per circa 8 ore di nuoto consecutivo in acque libere. La manifestazione si svolgerà il primo giorno utile di bel tempo tra il 6 e il 10 settembre, con partenza a Cala Garibaldi ore 6:00.
I fondi raccolti saranno devoluti interamente a SEA ME per l’acquisto di un’imbarcazione che consentirá ai ricercatori di svolgere con costanza e autonomia attività di ricerca, divulgazione e sensibilizzazione sull’importanza della risorsa mare e in particolare sui cetacei nelle acque dell’arcipelago di La Maddalena e nelle Bocche di Bonifacio.

La manifestazione conta sul patrocinio di numerose istituzioni e enti regionali e locali quali: la Regione Sardegna, il Comune di La Maddalena, il Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, la Federazione Italiana Nuoto, il Centro Velico Caprera, Porto Rafael e molte altri.

L’appello al mondo delle imprese ha raccolto ottimi risultati. Lantech Longwave del Gruppo Zucchetti – azienda advisor che progetta gestisce e integra soluzioni e servizi tecnologici innovativi, sicuri e performanti – è stata la prima realtà che ha voluto sostenere l’iniziativa. Il Consorzio Puntaldia, ha scelto di contribuire al raggiungimento di questo obiettivo ambizioso organizzando inoltre un appuntamento divulgativo sui cetacei per i propri consorziati. Puntaldia è un consorzio esclusivo di rara bellezza, e rappresenta una scelta di qualità, privacy e sicurezza per i propri clienti.
Anche Sardinia DreamWedding, Evotek e la filiale di La Maddalena del Conad, hanno voluto dare un importante contributo alla causa.

Swim for Dolphins è inoltre gemellata con l’iniziativa “RigenerArte”, la prima mostra di arte diffusa ‘Cracking Art’ organizzata da Nhood nelle Gallerie Sardegna, la nuova insegna che identifica il network dei quattro centri commerciali Nhood dell’Isola, Olbia Mare – Olbia, I Fenicotteri – Santa Gilla/Cagliari, Porte di Sassari – Sassari e Marconi – Cagliari. Questa mostra, in cui l’arte incontra la sostenibilità, si fonda sull’idea che rigenerare la plastica e renderla arte significa sottrarla alla
dispersione nell’ambiente, donandole nuova vita. Gallerie Sardegna sostiene Swim for Dolphins dando cosi un contributo tangibile alla tutela e valorizzazione della risorsa mare, in linea con i valori di sostenibilità e rispetto per l’ambiente, che sono fondamentali per Nhood. (galleriesardegna.it)

I nuotatori saranno dotati di attrezzatura Arena e saranno scortati per tutta la durata della manifestazione da due gommoni messi a disposizione da due importanti realtà di La Maddalena:
Ass.ne Acque Libere e il Club Nautico di La Maddalena.

Infine, è prevista una cerimonia conclusiva dove gli atleti e i rappresentanti di SEA ME incontreranno le istituzioni e i partner che hanno sostenuto Swim for Dolphins, alla presenza della stampa, per ringraziare del loro prezioso supporto e aggiornare tutti sull’andamento della raccolta fondi e dei progetti futuri. L’evento, celebrativo e divulgativo, si terrà nella bellissima e storica location di Zi Antò a Punta
Tegge, messa a disposizione dai proprietari per l’occasione, dove gli ospiti potranno gustare specialità tipiche sarde donate da aziende locali (es. i formaggi di CAO Formaggi).

La campagna di raccolta fondi è ancora aperta: tutti possono donare a questo link
https://gofund.me/86560b8a

sito Sea Me Sardinia https://www.seame.it/
IG SEA ME Sardinia https://www.instagram.com/seame_sardinia/
FB SEA ME Sardinia https://www.facebook.com/seamesardinia/
IG Swim for Dolphins https://www.instagram.com/swim_for_dolphins/

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Caretta Caretta, un nido sulla spiaggia di Arborea

E’ arrivata tra le onde della spiaggia di Arborea nella notte tra il 25 ed il 26 giugno 2021, ha raggiunto la riva e ha scelto di deporre le sue 98 uova su una spiaggia che non ha la nomea di quelle più gettonate sia dai turisti che dai suoi simili: un esemplare di Caretta Caretta di circa 75 cm di lunghezza ha fatto il suo regalo alla costa ovest della Sardegna. 

Lo ha fatto davanti agli occhi increduli di due pescatori che hanno subito chiamato la sindaca Manuela Pintus e con lei sulla spiaggia della Strada 28 sono arrivati gli esperti dell’Area Marina Protetta Sinis Mal di Ventre, i ricercatori del CNR IAS Andrea Camedda e Andrea De Lucia, i veterinari della Clinica Duemari di Oristano. I biologi del Centro di recupero del Sinis, il Cres, lavorano per il benessere delle tartarughe marine e fanno parte della Rete regionale per la conservazione della Fauna Marina.

L’evento non è raro in Sardegna ma lo è sulle coste dell’oristanese: l’ultima volta la deposizione delle uova fu documentata a Is Arenas nel 2003. I ricercatori sono tornati di prima mattina per effettuare una traslocazione: il termine tecnico indica un trasferimento delle uova dal nido originario ad uno nuovo, creato dai biologi ed in un luogo sicuro rispetto a quello lavorato dalla Caretta Caretta. Si tratta di un’operazione che si rende necessaria qualora la nidiata si trovi in pericolo, in questo caso i ricercatori temevano le mareggiate perché l’esemplare di tartaruga marina ha deposto a pochi metri dalla battigia. 

I piccoli di Caretta Caretta prenderanno il largo tra fine agosto ed inizio settembre 2021 e pochi giorni prima verranno posizionate delle foto trappole per immortalare il lieto evento e capire quante uova si saranno schiuse, quante nuove vite correranno verso il mare. 

Cosa fare se ci si trova davanti ad una Caretta Caretta che depone?  Tenere una distanza di svariati metri, non avvicinarsi al nido dopo che la Caretta ha deposto, non puntare luci verso l’animale, non fare rumori. Avvisare immediatamente le autorità competenti: Guardia Costiera, Corpo Forestale oppure i Carabinieri. 

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Cala delle Sorgenti, piccolo paradiso d’Ogliastra

Piccola, stretta, riservata. La Cala delle Sorgenti a Baunei, nel cuore dell’Ogliastra si presenta come un altro piccolo angolo di paradiso terrestre da scoprire. 

I ciottoli ricoprono la spiaggia, il colore dell’acqua è quello inconfondibile delle vicine Cala Goloritzè e Cala Mariolu. Il nome Cala delle Sorgenti deriva proprio dalle sorgenti di acqua che sgorgano in mare dalla roccia calcarea. Durante una nuotata si possono scorgere anche alcune grotte. Tutt’attorno il granito delle montagne d’Ogliastra, il verde della macchia mediterranea, una palette di colori inconfodibile e rara. L’accesso alla Cala delle Sorgenti può avvenire via mare o percorrendo il Selvaggio Blu, consigliato per escursionisti esperti. 

Foto Instagram @Todde Renato Photo

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Bandiere Blu, qualità, accessibilità e servizi sui litorali in Sardegna

Nel 2021 in 14 spiagge e 10 porti della Sardegna sventolano le Bandiere Blu. Strutture alberghiere, servizi d’utilità pubblica sanitaria, informazioni turistiche, segnaletica aggiornata, educazione ambientale, qualità delle acque, spiagge accessibili anche alle persone portatrici di disabilità: sono alcuni dei 32 criteri che devono soddisfare le località che ogni anno vengono insignite della Bandiera Blu della Fee. 

Il premio è assegnato da una Giuria nazionale di cui fanno parte i ministeri della Transizione ecologica, delle Politiche agricole e del Turismo. 

Quali sono le spiagge premiate nell’isola nel 2021? Quartu Sant’Elena, Bari Sardo, Tortolì, Torre Grande, Badesi, Aglientu, Palau, Castelsardo, La Maddalena, Santa Teresa Gallura, Trinità d’Agultu, Vignola.

Tra i porti turistici, i premi per le scelte di sostenibilità intrapres,  la qualità e la quantità dei servizi erogati nella piena compatibilità ambientale, vanno a Cala Gavetta a La Maddalena, al Porto turistico comunale di Palau, al Porto di Santa Teresa Gallura, alla Marina dell’Orso di Poltu Quatu (Arzachena), al Porto Cervo Marina (Arzachena), alla Marina di Porto Rotondo (Olbia), alla Marina di Portisco (Olbia), al Porto Turistico di Castelsardo, alla Marina di Baunei e Santa Maria Navarrese insieme alla Marina di Capitana a Quartu. 

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Foto Instagram – Spiaggia di Vignola @ zizzone88

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Is Arutas, Maimoni, Mari Ermi, le tre sorelle di quarzo

Lungo la costa occidentale della Sardegna centrale, nel territorio di Cabras, si possono trascorrere giornate in cui i colori prevalenti che vi circonderanno saranno l’azzurro ed il blu del mare, il bianco della sabbia di quarzo e il dorato dei campi che circondano tre spiagge incantate nel Sinis. Mete ideali se si vuol staccare dalla routine fatta di troppa tecnologia, troppa città e se si vuol vivere il mare così come madre natura lo ha creato, in cui gli unici servizi essenziali sono svolti dalla presenza di due chioschi bar per spiaggia. 

Si tratta di mete ambite per i frequentatori della costa oristanese, imperdibili tappe per poter ammirare i chicchi di quarzo, ci si può divertire a guardare da vicino quanti colori si nascondano in mezzo a tutto quel bianco, o per praticare lo snorkeling: potreste trovarvi a tu per tu con pesciolini che saltano fuori da immense praterie di posidonia, qualche razza, polpi, murene. E’ bene ricordare sempre che vi troverete all’interno dell’Area Marina Protetta Sinis Mal di Ventre, gli animali e la natura circostante sono tutelati da rigide regole, non improvvisatevi pescatori dell’ultimo minuto o non pensate di mettere in borsa un po’ di sabbia: soprattutto quest’ultima pratica è vietata e sanzionata.

Cosa distingue Is Arutas da Maimoni e Mari Ermi? Il litorale di Is Arutas è composto da spiagge relativamente ampie, frastagliate da rocce e piccoli promontori di arenaria, ciascuna di queste spiagge può prendere nomi diversi: S’Archeddu e sa canna, Su Crastu Biancu, Su Bardoni, solo per citarne alcune. I litorali di Maimoni e Mari Ermi sono più estesi, la presenza delle rocce è meno presente ma sia le spiagge che i fondali sono simili a quello di Is Arutas. 

A fine giornata il sole si tuffa a picco nel mare, i tramonti nel Sinis sono sempre diversi, e quasi sempre si può ammirare il profilo dell’Isola di Malu Entu (isola del cattivo vento), in italiano erroneamente chiamata “Isola di Mal di Ventre”.

La macchia mediterranea mista alla salsedine regala una piacevole fragranza che mai dimenticherete, nel mese di agosto non sarà difficile ammirare i gigli spuntare dalla sabbia, nascono spontanei e sono protetti. Come non sarà difficile trovare le spiagge ricoperte di posidonia. Non storcete il naso, la posidonia indica l’ottimo stato di salute del mare, il suo spiaggiamento è frequente in seguito alle mareggiate, e abbiamo chiesto ad una biologa marina di spiegarci i motivi per cui la posidonia è fondamentale per la vita del mare, qui l’articolo

I parcheggi nel Sinis sono a pagamento, per raggiungere le spiagge ci sono comode passelle, nel 2020 i litorali furono dotati di sedie job per garantire anche alle persone con disabilità di godere di lunghe giornate al mare con praticità.

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Spiaggia del Lazzaretto

Torre del Lazzaretto, la cala dal fascino seicentesco ad Alghero

Chi attraversa la Sardegna durante le vacanze estive si sarà certamente reso conto che è molto frequente poter sostare in spiagge con radici legate alla storia e alla cultura. Accade questo ad Alghero, quando si nuota nelle acque antistanti la Torre del Lazzaretto. La torre fu fortificata nel 1580 per l’uso di tre cannoniere con l’intento di proteggere la costa dalle incursioni barbaresche, il diametro misura 19 metri e fu realizzata utilizzando la pietra calcarea presente nella zona. 

Nel 1999, la Torre del Lazzaretto fu la grande protagonista dello spot Barilla “Un mare d’amore”. Inoltre, dagli algheresi e dai sassaresi la località viene indicata con il nome di “Cala dell’Olandese”.  Oggi la Torre del Lazzaretto, da cui prende il nome la spiaggia è diventata meta di numerosi turisti. Le due spiagge a ridosso della fortificazione sono piuttosto piccole, circondate dalla macchia mediterranea, ricoperte di sabbia dorata e qualche scoglio. Il fondale è basso e adatto agli amanti dello snorkeling, talvolta basta avere in borsa un paio di occhialini per poter godere delle acque turchesi, della semplice bellezza di questi luoghi e dei suoi abitanti. 

Foto Instagram: @ Pedalando in Sardegna

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Nuraghe Lugherras - Paulilatino

Nuraghe Lugherras, il gioiello delle lucerne nel Montiferru

Percorrendo una stradina sterrata tra i muretti a secco e la vegetazione di ulivi rigogliosi e forti querce, distese verdi in primavera, dorate in estate, campi in cui pascolano liberi cavalli e asini, si arriva ad ammirare un gioiello che la natura ha custodito per millenni, lo ha protetto portandolo fino a noi. Accedere al nuraghe Lugherras è un momento ricco di magia, come entrare nella camera in cui si può ammirare il tholos, una falsa cupola, interamente conservata. Ai lati anche due ampie nicchie e una scala. 

Edificato nel Bronzo recente (XIV-XII secolo a.C.), il nuraghe Lugherras arrivò ad avere fino a otto torri nel corso della sua storia. Lugherras, è questo il nome di uno dei 110 nuraghi che si contano nel territorio di Paulilatino, nell’alto oristanese. Lugherras ovvero lucerne, come le migliaia di oggetti che vennero trovati all’interno del nuraghe scavato per la prima volta nel 1906 mentre le indagini più recenti risalgono al 2006 e al 2012.Parte del nuraghe si trova ancora sotto una fitta coltre di vegetazione. I ritrovamenti delle lucerne vennero fatti all’interno della torre principale e qui fu rinvenuto un santuario dedicato a Demetra e Kore, dee della fecondità. Traccia religiosa che conferma il riutilizzo del nuraghe in epoca punico-romana.

Al nuraghe Lugherras si arriva percorrendo la strada provinciale 11 in direzione di Bonarcado, il sito si trova a 6 km dal paese di Paulilatino ed è segnalato da piccoli cartelli a bordo strada, a ridosso delle strade sterrate che portano al nuraghe. 

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Il Monte Arci, a passeggio tra i boschi dell’antico vulcano

Un bosco, un immenso grande bosco in cui poter godere dei colori delle stagioni, un grande monte che accoglie chiunque arrivi alle sue pendici e decide di scoprirlo, immaginandone l’immensità, passo dopo passo. 

Il Monte Arci è uno dei più importanti in Sardegna, sui suoi versanti sorgono diversi paesi o frazioni di ben undici centri della provincia di Oristano: Ales, Masullas, Marrubiu, Morgongiori, Pau, Palmas Arborea, Santa Giusta, Siris, Usellus, Villaverde, Villaurbana. In tutti questi paesi c’è una strada che porta verso il verde rigoglioso e spontaneo del Parco Regionale che si estende per 270 chilometri quadrati. I sentieri che si possono percorrere sul Monte Arci sono numerosi e per tutti. Sul sito “parcomontearci.it” è possibile scegliere il percorso più adatto. 

Durante le passeggiate in mezzo a questa natura incontaminata ci si può imbattere in querce secolari, tanto grandi che si fa fatica ad immaginare quanti anni possano avere. E poi i ruscelli che scorrono accanto a praterie di ciclamini rosa e a flora tipica del Mediterraneo, una vera e propria pace per i sensi. I grandi tavoli di pietra sono stati realizzati diversi decenni fa e sono ad uso pubblico, ricordando il rispetto e la pulizia dell’ambiente. Non è difficile incontrare distese di ossidiana, l’antica pietra nera di origine vulcanica (nel paese di Pau si può visitare anche un museo interamente dedicato all’ossidiana). Il ritrovamento di utensili in ossidiana, in particolare frecce da caccia, è la testimonianza della presenza degli abitanti sul Monte Arci in epoca preistorica. I punti di interesse sono diversi ed imperdibili: “Sa Trebina Longa”, un torrione basaltico a tronco conico si erge per 30 metri sull’altopiano a 812 m.s.l.m., nel territorio di Morgongiori. I percorsi del Monte Arci sono praticabili a piedi per lunghe passeggiate o trekking, in mountain bike, e molti sentieri portano a sorgenti di acqua fresca o panorami mozzafiato da cui si può ammirare tutto il Golfo di Oristano.

San Giovanni di Sinis - stm mimmoandrone

San Giovanni di Sinis, un tuffo tra natura e archeologia

Un forte lembo di terra protegge il versante nord del Golfo di Oristano, è San Giovanni di Sinis, nel comune di Cabras. E’ un luogo in cui le tonalità dell’azzurro del mare si mescolano con il verde della macchia mediterranea e l’oro della sabbia finissima e dei ruderi di arenaria degli antichi edifici della antica città di Tharros che fu un porto sicuro per i commerci nel Mediterraneo. 

San Giovanni di Sinis è soprattutto un gioiello che conserva millenni di storia e archeologia e che custodisce ancora tanti segreti che nessuno ha ancora scoperto.  Il primo incontro che si fa, è con la suggestiva chiesa paleocristiana in arenaria edificata nel VI Secolo.

Dal punto di vista naturale, gli arenili di San Giovanni di Sinis sono tutti diversi tra loro per estensione: alla spiaggia nota come “degli Scalini”, si accede attraverso due percorsi in legno posizionati su una parete di roccia. La spiaggia può essere stretta o più spaziosa, a seconda delle mareggiate e il fondale è caratterizzato dalla presenza delle secche. “Lo Spiaggione”, il nome parla da sé, è una spiaggia molto ampia, spaziosa e qui il distanziamento è garantito. Una lunga passeggiata sulla riva vi porterà ad ammirare la grande Torre dal basso. 

Il promontorio su cui svetta la Torre di San Giovanni, posizionata a 50 metri sopra il livello del mare, fu costruita durante il periodo di dominazione spagnola a cui la Sardegna dovette sottostare tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo, in alcuni periodi dell’anno può essere visitabile. Da lassù si gode di un ottimo panorama su tutto il Golfo di Oristano e dall’altro lato si può ammirare l’immensità del Mar di Sardegna, immaginando che a poche centinaia di chilometri si possano incontrare le coste dell’isola spagnola di Maiorca. Sempre dall’alto, è possibile notare l’ampia struttura della città fenicio punica di Tharros, l’area archeologica in cui si può accedere durante tutto l’anno. È qui che troviamo altre spiagge, un istmo separa il mare aperto dal mare più calmo del Golfo. 

La nostra passeggiata lungo la stradina sterrata, accessibile solo ai mezzi autorizzati, può prendere due strade: a destra si procede verso il faro ed un altro immenso promontorio, quello di Capo San Marco; a sinistra si procede passando accanto a poche ville private costruite nella seconda metà del secolo scorso, fino ad arrivare alla piccola spiaggia de “La Caletta”, meta ambita dai marinai oristanesi per trascorrere qualche ora di relax a bordo della propria imbarcazione in un luogo riparato dal vento. Qui, non è difficile incontrare qualche volpe ed altri splendidi abitanti della macchia mediterranea, che, ricordiamolo, non devono essere avvicinati. Tutta l’area di San Giovanni di Sinis ricade all’interno dell’Area Marina Protetta Sinis Mal di Ventre e pertanto, le regole sul rispetto e la tutela dell’ambiente sono molto rigorose. 

Credits foto: IG @mimmoandrone