
Molto più raro dei diamanti o degli smeraldi, e di alcuni minerali presenti sul pianeta, secondo un primo elenco di 2.550 minerali rari che potrebbero avere usi futuri, dall’industria fino ai regali di San Valentino.
Ichnusaite, fingerite, amicite e nevadaite sono tra i minerali più rari – definiti in tal senso in quanto è possibile estrarli solo da pochissimi luoghi in tutto il mondo – e caratteristica che ne aumenta la preziosità sono le condizioni estremamente insolite in cui si formano.
Al contrario dei diamanti, rubini, smeraldi e altre gemme preziose che si trovano in numerose località e hanno un vero e proprio interesse commerciale e dei volumi importanti di acquisto e vendita sono a tutti gli effetti meno rare del prezioso minerale scoperto in nel 2013 in Sardegna. La rivista American Mineralogist ha riportato un completo reportage sull’Ichnusaite accendendo i riflettori internazionali di settore sulla nostra regione.
Dei 5.090 minerali conosciuti in tutto il mondo, meno di 100 costituiscono il 99% della crosta terrestre. La maggior parte proviene da elementi comuni come ossigeno, silicio e alluminio.
Da un punto di vista meramente scientifico, l’Ichnusaite è un molibdato idrato di torio.
Alcuni dei 2.550 minerali rari definiti nello studio potrebbero avere proprietà commerciali, dall’elettronica alle batterie, se potessero essere fabbricati, hanno affermato gli autori. I puntatori laser, ad esempio, richiedevano rubini, ma ora i rubini sono prodotti in commercio. Anche i diamanti artificiali sono ampiamente utilizzati, dall’industria ai gioielli.
Il primo ritrovamento è del 2013 tra le rocce di Punta Su Seinargiu vicino Sarroch, a pochi chilometri da Cagliari e i suoi scopritori gli hanno dato il nome di Ιχνουσσα, Ichnusa, l’antico nome greco della Sardegna, .
Per maggiori informazioni tecniche sull’Icnusaite potete visitare il portale MINDAT, il più grande database di minerali e sito Web di riferimento mineralogico https://www.mindat.org/min-45998.html
